si è laureato in Antropologia culturale nel 1977, con una tesi sulle radici culturali della fotografia. Da allora si è occupato prevalentemente dei rapporti tra quest’ultima e la cultura filosofica e letteraria. Prima di dedicarsi completamente all’attività di ricerca e all’insegnamento, ha lavorato per diversi giornali.
Tra i suoi numerosi libri ricordiamo:
Gli scrittori e la fotografia (Editori Riuniti, 1988), Paesaggi italiani del ‘900 (Motta e Actes Sud, 1996), Un’altra lontananza (Sellerio, 1997), Tazio Secchiaroli. Dalla Dolce Vita ai miti del set (Motta, te Neues, Actes Sud, Abrams, 1998-1999), Vestiti (Laterza, 1999), Tazio Secchiaroli. Dalla Dolce Vita ai miti del set (Motta, te Neues, Actes Sud, Abrams, 1998- 1999), Paesaggi dell’800 (Motta e Actes Sud, 2000), La regina nuda. Delazioni e congiure nella Roma dell’ultimo Papa Re (Il Saggiatore, 2006), Meditazione e fotografia. Vedendo e ascoltando passare l’attimo (Contrasto, 2008), Roma Ottocento nelle fotografie dell’epoca (Newton Compton, 2011).
Diego Mormorio lavora da tempo a un libro su Pittura, grafica e fotografia e sta portando a termine il 3° vol. della collana Scrittori e fotografia, che avrà per titolo L’arte di fotografare e di farsi fotografare 1871-1930.
Da tre anni, inoltre, è impegnato al completamento di un nuovo volume sul rapporto tra la fotografia e la meditazione.